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03. aprile 2018

La legge dell'acqua di Zurigo fa parlare di sé

La SSIGA ritiene che non vi siano motivi validi per sostenere la privatizzazione delle aziende dell’acqua potabile

La legge cantonale dell'acqua del Cantone di Zurigo approvata nel febbraio 2018 contiene alcuni passaggi controversi: gli investitori privati devono d'ora in avanti avere la possibilità di acquisire partecipazioni nelle aziende dell'acqua potabile. Questa possibilità ha generato accese discussioni sulle opportunità e i rischi legati alla privatizzazione dell'approvvigionamento idrico. La SSIGA ha colto questa occasione per aggiornare la propria posizione sulla forma giuridica e i rapporti di partecipazione nelle aziende dell’acqua potabile.

L'approvvigionamento idrico è e resta un monopolio naturale in relazione alla rete di distribuzione di quell'alimento insostituibile che è l'acqua. Per garantire la distribuzione sicura e sostenibile dell'acqua, è necessario valutare in modo preventivo e obiettivo la forma giuridica ragionevole per le aziende dell'acqua potabile.

Negli ultimi anni sono stati investiti in tutta la Svizzera ca. 925 milioni di franchi in media per il mantenimento dell'infrastruttura dell'acqua potabile. Considerati agli attuali costi di sostituzione delle infrastrutture per l'acqua potabile, si può ritenere che le risorse finanziare investite nel mantenimento siano sufficienti. Non è pertanto opportuno promuovere la partecipazione privata. Anche la qualità della gestione aziendale in Svizzera è ottima e l'autogestione del settore funziona bene, come viene ripetutamente confermato dai risultati dei controlli cantonali svolti da un ufficio indipendente.

Per motivi storici esistono tuttavia forme giuridiche private nell'approvvigionamento dell'acqua potabile sin dai suoi esordi. Anche oggi è possibile delegare l'approvvigionamento idrico a enti privati, assegnando loro anche gli obblighi giuridici, tra cui il principio di copertura dei costi. Esistono diverse cooperative organizzate secondo il diritto privato, che garantiscono un buon approvvigionamento idrico. Le attuali strutture delle holding come a Zugo funzionano benissimo come consorzi di aziende di pubblici servizi per quanto attiene il mantenimento dell'infrastruttura e la gestione dell'esercizio.

La SSIGA non intravede alcuna necessità tecnica né economica per promuovere forme giuridiche private. Ciò che importa alla SSIGA è che l'approvvigionamento idrico diventi sempre più professionale, a prescindere dalla forma giuridica, e che i poteri pubblici mantengano il controllo democratico.

La posizione, motivata da pareri obiettivi, relativa alla forma giuridica e agli assetti proprietari delle aziende dell'acqua potabile è definita e messa a disposizione in una presa di posizione SSIGA.

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