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09. ottobre 2019

W1019: Procedura di consultazione

Gestione dei conflitti di utilizzo in prossimità delle captazioni di acqua potabile

La Raccomandazione W1019 della SSIGA è ora disponibile in tedesco e in francese per la procedura di consultazione. L’avvio della procedura di consultazione si è leggermente protratto, ma adesso è tutto pronto. Sono interpellati le aziende dell'acqua potabile e i servizi cantonali e federali specializzati. La procedura di consultazione dura fino a metà gennaio 2020.

Per aiutare Comuni e aziende dell'acqua potabile nella separazione e nell’adeguamento delle zone di protezione, la SSIGA ha condotto un sondaggio tra i propri soci, ha raccolto vari esempi ed elaborato una Raccomandazione sulla gestione dei conflitti di utilizzo in prossimità delle captazioni dell’acqua potabile: la W1019. Sostenuto anche dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), il progetto è classificato da diversi servizi cantonali per la protezione delle acque come tema con grandissima necessità d’intervento.

La Raccomandazione W1019 della SSIGA viene ora sottoposta a consultazione pubblica come documento di settore nell’ambito di una procedura di consultazione, alla quale sono invitati a prendere posizione sia le aziende dell'acqua potabile e i Comuni che i servizi cantonali per la protezione delle acque. La SSIGA spera di creare una raccomandazione concreta, che goda anche del sostegno dei servizi cantonali specializzati.

Qui potete trovare ulteriori informazioni e la relativa documentazione in tedesco e francese!

Mancanza di sostegno politico

Secondo il rapporto dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) del novembre 2018, a 15 anni dall’introduzione dell’ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc) continuano a esistere grandi lacune nella separazione di zone di protezione a tenore di legge per le captazioni di acqua potabile. Per le aziende dell'acqua potabile e i servizi coinvolti è sempre più difficile attuare la protezione delle captazioni dai pericoli nel rispetto delle norme legali e delle istruzioni dell’UFAM e individuare soluzioni pragmatiche caso per caso, ma senza attenuare la protezione delle acque sotterranee a livello preventivo e pianificatorio. Spesso mancano ai Comuni non solo il sostegno politico, ma anche le conoscenze delle possibili opzioni d’intervento.

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