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23. aprile 2021

Intervista con Markus Küng

«La protezione delle risorse è uno dei compiti principali della SSIGA»

Markus Küng è il Direttore Reti alle IWB e detiene la carica di Presidente del Comitato della SSIGA. Conosce in prima persona le sfide presenti nella captazione e nella distribuzione dell’acqua potabile. Alla luce della situazione di inquinamento attuale e in vista dell’imminente votazione popolare del 13 giugno 2021 vogliamo conoscere la posizione della SSIGA sull’iniziativa sull’acqua potabile e l’impegno dell’associazione a favore della tutela delle risorse.
Christos Bräunle 

Il Comitato della SSIGA ha recentemente approvato una presa di posizione concernente l’iniziativa sull’acqua potabile e l’iniziativa sul divieto di utilizzo di pesticidi. A nulla serve tuttavia voler cercare uno slogan della SSIGA in merito all’iniziativa sull’acqua potabile (IAP). Perché la SSIGA non dà un sostegno attivo all’iniziativa?

La SSIGA non è un’organizzazione politica e nemmeno un’organizzazione ambientale. La SSIGA è un’associazione professionale che si impegna a favore della protezione sostenibile delle risorse di acqua potabile in Svizzera.

«La tutela delle risorse è effettivamente uno dei compiti principali della SSIGA. Per questo motivo accogliamo favorevolmente la finalità dell’iniziativa, vale a dire la riduzione dell’impiego di pesticidi in agricoltura». 

Tuttavia, noi potremo continuare a essere credibili solo se ci esprimeremo su temi direttamente rilevanti per l’acqua potabile e sui quali siamo professionalmente competenti. L’iniziativa affronta ambiti prevalentemente politici, che vanno ben oltre la qualità dell’acqua potabile, ad esempio la politica agricola, la sicurezza alimentare, le relazioni commerciali, l’importazione di derrate alimentari, i sussidi e la biodiversità. A dire il vero prevalgono aspetti che non rientrano nelle competenze chiave della SSIGA e che non toccano direttamente gli interessi delle aziende dell'acqua potabile.

È però sorprendente il fatto che la SSIGA non si esprima in alcun modo su un’iniziativa nel cui nome compare l’espressione «acqua potabile»?

A prima vista sarebbe stato effettivamente allettante per la SSIGA esprimersi a favore del Sì. Inoltre, il Comitato SSIGA comprende bene sia che molti soci avrebbero auspicato una simile presa di posizione, che essi si dichiarano a favore dell’iniziativa. Ma le richieste concrete dell’IAP hanno solo indirettamente a che fare con l’acqua potabile. Nel testo dell’iniziativa l’espressione «acqua potabile» compare solo una volta nelle modifiche di legge richieste. Si tratta piuttosto della trasformazione dell’agricoltura: l’IAP punta su un sistema di incentivazione e vuole vincolare i pagamenti diretti alla rinuncia all’impiego di pesticidi. In qualità di associazione professionale, la SSIGA non ha alcuna competenza nella valutazione degli strumenti della politica agricola. Esprimendosi su un tema sul quale non ha conoscenze specialistiche né può vantare la presenza di esperti al suo interno, la SSIGA perderebbe credibilità. Allo stesso modo non ci pronunciamo in merito alla politica dei trasporti o al commercio estero, nonostante entrambi questi aspetti abbiano indirettamente ripercussioni sull’ambiente e, quindi, anche sulla protezione delle risorse. Cerchiamo di impegnarci soprattutto negli ambiti nei quali possiamo contribuire con le nostre conoscenze specialistiche come associazione professionale. Questo modo di operare ha concorso all’elevata affidabilità di cui l’associazione gode nella popolazione, tra le autorità e nel mondo politico.

Secondo la SSIGA, in che modo si dovrebbe migliorare la protezione dell’acqua potabile?

La SSIGA ritiene che, per una protezione sostenibile delle risorse dell’acqua potabile, sia necessario regolare l’omologazione e l’impiego dei pesticidi in modo concreto e vincolante. Un pesticida dovrebbe essere omologato solo se, nelle risorse di acqua potabile, non vengono superati i valori massimi previsti per i principi attivi e i prodotti di degradazione. Occorre inoltre garantire il mantenimento e l’imposizione delle norme nella delimitazione esistente e nella delimitazione passata in giudicato di zone di protezione solo provvisorie o non ancora definite. Altrettanto importante per la protezione precauzionale delle risorse è delimitare i settori di alimentazione nei quali l’impiego di pesticidi deve essere vietato completamente o consentito solo a determinate condizioni. In realtà l’IAP ha già contribuito a raggiungere miglioramenti importanti nella protezione delle risorse.

 

 

 

 

Quali miglioramenti sono stati raggiunti?

Negli ultimi anni la SSIGA ha lavorato intensamente per rinforzare la protezione delle risorse di acqua potabile. L’associazione ha dialogato con consiglieri federali e parlamentari, ha svolto un’intensa opera di convincimento all’interno delle commissioni e ha elaborato prese di posizione e informazioni tecniche. Queste iniziative hanno contribuito a posizionare la tematica della protezione delle risorse in cima all’agenda politica. Nell’ultima sessione è quindi stata approvata un’iniziativa parlamentare che ha determinato modifiche di legge concrete. Adesso, in caso di superamento del valore limite nelle acque sotterranee e di superamento dei valori ecotossicologici nelle acque superficiali, vengono avviate misure in sede di omologazione dei pesticidi. L’acqua potabile gode qui di una protezione speciale: nel settore di alimentazione delle captazioni di acqua potabile possono essere impiegati solo prodotti fitosanitari che non determinano concentrazioni di principi attivi e dei relativi prodotti di degradazione superiori a 0,1 microgrammi al litro.

«La SSIGA si è impegnata in particolare modo affinché i requisiti delle acque sotterranee valgano sia per i metaboliti «rilevanti» che per quelli «non rilevanti».

La novità è che il valore limite di 0,1 microgrammi al litro nelle acque sotterranee vale esplicitamente per tutti i pesticidi, così come per tutti i prodotti di degradazione e che il superamento di tale limite comporta delle misure. Si tratta di un miglioramento notevole rispetto alla legislazione esistente e sicuramente ci aiuterà a non ritrovarci in futuro in una situazione come quella che stiamo attualmente affrontando per la presenza di clorotalonil nelle risorse di acqua potabile.

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