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articoli specialistici
20. marzo 2017

Ogni abbonato deve garantire l’obbligo di diligenza

Per Irina Nüesch dell’Ufficio per la tutela dei consumatori del Canton Argovia, la nuova nota tecnica per la protezione contro il riflusso descrive in modo esauriente il corretto allestimento di impianti idrici nelle aziende agricole. L’esperta, che ha collaborato alla stesura, la considera soprattutto uno strumento di pianificazione.

Signora Nüesch, qual è la novità più importante contenuta nella nota tecnica per la protezione contro il riflusso?
La novità sta principalmente nel fatto che in questa nota tecnica i requisiti già esistenti per gli impianti dell’acqua potabile a norma dal punto di vista igienico sono presentati pensando in modo specifico e concreto alle aziende agricole, trattando tutte le situazioni con cui sono spesso confrontate riguardo l’acqua usata per bere, per gli abbeveratoi per animali e per la pulizia.

Quanto ritiene sia alto il rischio di contaminazione nelle stalle?
Di per sé le aziende agricole non sono una grossa minaccia per la sicurezza dell’acqua potabile. Ma in generale le misure di protezione contro il riflusso rappresentano un ausilio importante e spesso sottovalutato per garantire un approvvigionamento idrico sicuro. Storicamente, in Svizzera i casi di contaminazione con il maggior numero di persone coinvolte e infettate sono stati quelli provocati da fenomeni di contropressione/sifonaggio, rispettivamente da un’insufficiente protezione contro il riflusso.

È a conoscenza di casi di contaminazione dell’acqua potabile proveniente da abbeveratoi per animali?
C’è stato un caso in cui, cercando le cause di una contaminazione sporadica dell’acqua potabile, sono emersi indizi su un possibile riflusso proveniente da un abbeveratoio installato in un cortile per bovini. Non è però stato possibile determinare chiaramente il nesso causale. Non sono a conoscenza di altri casi legati agli abbeveratoi in Argovia. Dalle nostre attività di ispezione nelle aziende agricole risultano problematici piuttosto gli impianti di pompaggio, ad esempio per l’irrigazione o collegamenti al sistema di approvvigionamento idrico privato.
Non dobbiamo però dimenticare che chiunque abbia già vissuto di persona o indirettamente una grave infezione virale, batterica o parassitaria, si guarda bene dal banalizzare i potenziali danni provocati da acqua contaminata da materiale fecale.

Nelle sale di mungitura l’acqua è necessaria per pulire le mammelle e i contenitori di mungitura. In questo caso la nota tecnica richiede l’uso di un disgiuntore di rete ma non di uno scarico libero. È sufficiente?
È una soluzione funzionale e pragmatica.

 

Perché per gli abbeveratoi per animali questo non è sufficiente?
Nelle stalle, le aree che presentano molti escrementi sono molto vicine all’adduzione di acqua potabile per gli abbeveratoi. È quindi giustificato differenziare le misure di protezione.

Cosa risponde a un agricoltore che chiede un risarcimento per gli investimenti supplementari necessari per i disgiuntori?
Nell’ambito dell’obbligo di diligenza, ogni abbonato deve garantire che i suoi impianti non comportino rischi per la rete idrica pubblica. Anche le aziende agricole devono sostenere i costi per dotarsi delle attrezzature adeguate. Tuttavia, nelle richieste per l’adeguamento degli impianti esistenti bisogna mantenere la proporzionalità. Una nota tecnica del genere mira pertanto soprattutto a miglioramenti tecnici a lungo termine e non principalmente a cambiamenti immediati, perché sappiamo bene che pochi sono disposti a fare sforzi supplementari anche ingenti basati su considerazioni preventive.

Una parte della nota tecnica tratta il tema delle aziende idriche private che prelevano anche acqua della rete idrica pubblica. Da persona addetta all’esecuzione, come valuta la situazione dei fornitori privati?
Spesso i proprietari di immobili che si servono di acqua proveniente da un sistema di approvvigionamento idrico privato non sono consapevoli di quanto il pratico organo di collegamento, dal punto di vista igienico, sia problematico per la rete idrica pubblica. L’acqua proveniente dall’approvvigionamento privato non raggiunge in alcun modo il livello di protezione di quella di un’azienda comunale.

Possiamo dire che con la separazione netta dei sistemi di approvvigionamento idrico privati da quelli pubblici ora siamo al sicuro?
Dal punto di vista igienico, questa soluzione è l’unica coerente. Tuttavia, chi finora può utilizzare la propria fonte senza pompa, aumento di pressione o altri impianti dipendenti dalla corrente elettrica rifletterà a lungo prima di modificare l’impianto. Nelle aziende agricole, è fondamentale fornire continuamente acqua al bestiame. Va quindi ponderata bene la relativa protezione

Irina Nüesch ha studiato ingegneria alimentare all’ETH. Ha scritto la tesi di dottorato «Epidemiologie und Prävention Eierassoziierter Salmonellosen » presso l’Istituto di zootecnia dell’ETH di Zurigo. Parallelamente al dottorato, ha lavorato al Laboratorio cantonale del Canton Argovia come responsabile del gruppo di lavoro in materia di sierologia. Ha poi ampliato le sue attività e ora dirige la sezione dell’acqua potabile e delle acque di balneazione dell’Ufficio per la tutela dei consumatori del Canton Argovia. È inoltre attiva in vari gruppi di lavoro della SSIGA.

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