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09. luglio 2025

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Resilienza idrica

Conversione delle foreste per alleggerire il bilancio delle acque sotterranee

Passare dai pini alle latifoglie potrebbe significare mezzo milione di litri di acqua di falda in più per ettaro all'anno. Questa è la conclusione di uno studio dell'Università di Göttingen. Gli alberi decidui hanno perdite di intercettazione inferiori e possono contribuire ad alleggerire il bilancio delle acque sotterranee.

Secondo uno studio della Facoltà di Gestione delle Risorse dell'Università di Scienze Applicate e Arti di Göttingen (HAWK), la conversione da boschi di pini puri a boschi di latifoglie nel Brandeburgo (Germania) dovrebbe portare a una ricarica annuale delle acque sotterranee di circa 500.000 litri per ettaro. A tal fine, le scoperte scientifiche degli ultimi decenni sono state combinate con moderni metodi di modellazione. Il motivo è che i pini hanno elevate perdite di intercettazione. In questa specie arborea, una parte considerevole delle precipitazioni viene già trattenuta nella zona della chioma e lì evapora prima che l'acqua raggiunga il suolo. Le specie arboree decidue come le querce e i faggi, invece, permettono alle precipitazioni di raggiungere le falde acquifere quasi senza ostacoli, soprattutto nei mesi invernali.

Approccio naturale per migliorare il bilancio idrico

Lo studio si è concentrato sulle risorse idriche delle foreste del Brandeburgo, sempre più sotto pressione dopo la messa in funzione dell'impianto per veicoli elettrici di Grünheide nel 2022. Secondo lo studio, i dati sulle foreste sotterranee sono chiari: pochi anni dopo l'inizio della conversione forestale, secondo l'Università di Gottinga, si possono ottenere in media diversi milioni di metri cubi di acque sotterranee supplementari. Ciò sarebbe sufficiente a compensare in parte la crescente domanda della vicina conurbazione di Berlino e, allo stesso tempo, a rendere più resistente il bilancio idrico regionale.

Struttura dello studio e cifre concrete

Lo studio HAWK ha esaminato tre aree di studio rappresentative nel Brandeburgo per registrare direttamente le differenze nel bilancio idrico tra i popolamenti di pino e di quercia. Secondo lo studio, è emerso che i boschi di pino puro convogliano nel terreno una media di 400.000-450.000 litri di precipitazioni per ettaro ogni anno. I boschi misti di querce, invece, trasferiscono alle falde acquifere più del doppio dell'acqua, con circa 910.000-970.000 litri per ettaro all'anno. Ciò si traduce in una resa aggiuntiva di circa 500.000 litri per ettaro all'anno, il che significa circa cinque milioni di litri di acqua sotterranea in più per ettaro in dieci anni. I calcoli del modello idrologico dell'Istituto Thünen confermano che questo effetto è coerente con i diversi profili di suolo e si verifica indipendentemente dalle fluttuazioni climatiche.

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