Grazie agli organismi binazionali esistenti, la gestione transfrontaliera del Rodano e del Lago Lemano funziona bene, scrive l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) in un comunicato stampa. Tuttavia, finora non esisteva un quadro che consentisse lo scambio di informazioni tra la Svizzera e la Francia e l'ottenimento di una visione d'insieme. Ora la Svizzera e la Francia hanno negoziato e finalizzato due accordi: l’accordo relativo alla cooperazione sulle acque transfrontaliere del Rodano e l’accordo concernente la regolazione delle acque del Lemano. Gli accordi sono stati firmati a Ginevra dal consigliere federale Albert Rösti e dal ministro francese Laurent Saint-Martin. Poiché direttamente interessati, hanno partecipato ai negoziati anche i Cantoni di Ginevra, del Vallese e di Vaud, che contribuiranno all’attuazione di questi accordi.
L’accordo relativo alla cooperazione sulle acque transfrontaliere del Rodano sancisce l’istituzione di una nuova commissione quadro incaricata di apportare una visione comune, di facilitare la gestione delle acque transfrontaliere del Rodano da parte degli organismi esistenti, di identificare le sfide attuali e future in termini di gestione delle acque nonché di proporre, in caso di necessità , la creazione di organismi complementari. La nuova commissione offrirà uno spazio per far fronte alle difficoltà dovute alla gestione del fiume in un contesto di cambiamento climatico.
L’accordo concernente la regolazione delle acque del Lemano prevede uno stretto coordinamento tra i due Paesi ai fini della gestione dei livelli delle acque del Lemano e delle ripercussioni sulle acque del Rodano fino alla frontiera franco-svizzera in caso di tensioni o situazioni di crisi (periodi di siccità o inondazioni). Ciò permetterà di tutelare gli abitanti e gli utenti dai possibili danni generati da queste acque.
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