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05. dicembre 2025

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Pianificazione delle reti di teleriscaldamento

Reti di teleriscaldamento senza combustibili fossili solo moderatamente più costose

Secondo un'indagine di settore condotta dalla ZHAW, in tre casi su quattro i progettisti di reti di teleriscaldamento decidono di ricorrere ai combustibili fossili per coprire i picchi di carico, perché non considerano le alternative economiche. Lo studio «DecaTherm» condotto dalla ZHAW mira a dimostrare che le reti di teleriscaldamento completamente prive di combustibili fossili sono solo moderatamente più costose delle soluzioni convenzionali, anche con le risorse attuali.

I combustibili fossili sono spesso utilizzati nelle reti di teleriscaldamento per coprire i picchi di carico. Secondo uno studio pubblicato di recente dalla ZHAW, in realtà questo non sarebbe necessario. Confrontando le reti di riscaldamento con e senza combustibili fossili, lo studio ha rilevato che, sebbene i costi delle reti esistenti senza combustibili fossili analizzate siano in media superiori di circa il 20%, vi è un'ampia sovrapposizione nelle fasce di costo. Quando i prezzi dell'elettricità sono bassi, l'opzione senza combustibili fossili può addirittura essere più conveniente, scrive la ZHAW nel comunicato stampa. L'indagine di settore condotta nell'ambito dello studio avrebbe dimostrato che una soluzione senza fossili viene presa in considerazione solo in un progetto su quattro. L'argomento principale addotto contro la copertura dei picchi di carico senza combustibili fossili nel 75% dei casi è la redditività economica, ma di solito senza chiarirlo.

La biomassa è troppo preziosa, i combustibili alternativi non sono molto realistici

In Svizzera esistono già reti di teleriscaldamento che funzionano interamente senza combustibili fossili e biomassa. Utilizzano principalmente calore ambientale o calore di scarto in combinazione con pompe di calore. La biomassa (legno, biogas) è stata deliberatamente esclusa dallo studio, in quanto questa risorsa è disponibile solo in quantità limitate e, secondo gli autori, dovrebbe essere utilizzata solo in settori con temperature elevate, ad esempio nell'industria. Lo studio adotta una visione critica delle alternative, come i combustibili sintetici e la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS): Si prevede che nel 2050 i combustibili sintetici saranno ancora molto più costosi dei combustibili fossili, il che significa che anche i costi di generazione del calore per i carichi di picco saranno molto più alti rispetto a una strategia che utilizza fonti di calore rinnovabili e pompe di calore. Inoltre, l'impronta di carbonio dei combustibili sintetici dipende in larga misura dal mix di elettricità utilizzato.

Con l'attuale mix di energia elettrica, secondo gli autori dello studio, è quasi pari a quello dei combustibili fossili. La CCS e la cattura diretta dell'aria (DAC) sono praticamente impossibili da implementare per i generatori di calore decentralizzati nelle reti di teleriscaldamento. A questo proposito, lo studio conclude che sperare nei combustibili sintetici o nella successiva cattura della CO2 sarebbe associato a costi elevati, a grandi incertezze e alla continua dipendenza dalle infrastrutture fossili - e quindi sarebbe di fatto equivalente al «business as usual».

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