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05. dicembre 2022

Strategia per i futuri

Rapporto sulla cogenerazione

Nella sua seduta del 2 dicembre 2022, il Consiglio federale ha adottato un rapporto sulla strategia per i futuri impianti di cogenerazione. Il testo giunge alla conclusione che gli impianti di cogenerazione possono contribuire a garantire l'approvvigionamento di energia elettrica nel semestre invernale, in quanto forniscono praticamente energia di banda e quindi integrano la produzione delle centrali idroelettriche ad accumulazione.

Gli impianti di cogenerazione che utilizzano il calore e che sono alimentati con combustibili rinnovabili o a impatto zero sul clima possono dare un contributo complementare all'approvvigionamento elettrico in inverno. Essi possono integrare o sostituire le caldaie per i picchi di carico nelle reti di riscaldamento, coprendo così il fabbisogno di punta di calore. Se gli impianti di cogenerazione sono integrati in un sistema di riscaldamento con il calore ambientale come fonte energetica primaria, possono anche ridurre la domanda di elettricità nelle fredde giornate invernali, essendo necessaria meno elettricità per le pompe di calore. È questa la conclusione del rapporto adottato in data odierna, con il quale il Consiglio federale adempie al postulato 20.3000 della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio nazionale.

Tuttavia, come spiega ulteriormente il rapporto, non è opportuno utilizzare gli impianti di cogenerazione come centrali elettriche di riserva solo per coprire i picchi di carico elettrico in inverno. In tal caso, infatti, il calore cogenerato potrebbe essere sfruttato solo parzialmente. Ciò è inefficiente e costoso in quanto, per ragioni di politica climatica, questi impianti dovrebbero essere alimentati necessariamente con combustibili rinnovabili o a impatto zero sul clima. Gli impianti esistenti possono tuttavia partecipare ai bandi di gara pubblici lanciati da Swissgrid per le prestazioni di rete.

In adempimento del postulato, il rapporto illustra anche come promuovere gli impianti di cogenerazione. Vengono proposti contributi agli investimenti pari a un massimo del 60 per cento dei costi di investimento computabili. Secondo le prime stime approssimative, per un aumento della produzione elettrica di massimo 50 MW all'anno sarebbero necessari sussidi dell'ordine di circa 50-100 milioni di franchi svizzeri all'anno. Nell'arco di un programma di finanziamento di dieci anni (2025-2035), ciò equivale a un importo totale di circa 500-1000 milioni di franchi svizzeri. Va notato che i contributi agli investimenti coprono solo una parte dei costi del capitale, ma non i costi dei combustibili, che per gli impianti di cogenerazione sono molto elevati rispetto alle centrali elettriche alimentate da fonti rinnovabili come l'energia idroelettrica, solare o eolica. Gli impianti di incenerimento dei rifiuti (IIR) e gli impianti di depurazione delle acque reflue (IDA) sarebbero esclusi da un possibile finanziamento. Questi impianti sono già oggi redditizi e quindi non hanno bisogno di un sostegno finanziario.

L'organizzazione dettagliata e anche il finanziamento di questo possibile modello di promozione dovrebbero essere chiariti in modo più dettagliato ai fini di una sua effettiva realizzazione. Durante le deliberazioni sulla revisione della legge sul CO2, respinta nella votazione popolare del 2021, il Parlamento aveva rinunciato a ulteriori misure per promuovere gli impianti di cogenerazione. Nel dibattito sulla legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, nel settembre 2022 il Consiglio degli Stati ha respinto la promozione degli impianti di cogenerazione alimentati parzialmente con combustibili fossili.

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