Il Consiglio nazionale ha adottato martedì una mozione della Commissione per l'ambiente, la pianificazione territoriale e l'energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) sui valori limite per i composti alchilici perfluorurati e polifluorurati (PFAS) di due terzi. La mozione si concentra in particolare sugli effetti dei valori limite sull'agricoltura e sui fornitori di acqua. La Camera piccola aveva già votato a favore della mozione a giugno. Poiché il Consiglio nazionale ha apportato modifiche ad alcuni punti, ora deve esaminare nuovamente la questione.
Le modifiche riguardano il rapporto con il diritto dell'UE sui PFAS. Il Consiglio degli Stati vuole che la Svizzera emetta regole proprie invece di adottare la direttiva UE sull'acqua potabile. Nella versione del Consiglio nazionale, il Consiglio federale dovrebbe solo esaminare un regolamento indipendente. Inoltre, la Camera grande vorrebbe incaricare il Consiglio federale di limitare l'uso dei PFAS laddove possibile, nell'interesse della precauzione. Il Consiglio federale si è limitato a raccomandare l'adozione della mozione della Commissione e a rimandare ai lavori già in corso sul tema dei PFAS. La richiesta di un obbligo di dichiarazione è già stata parzialmente soddisfatta. Tuttavia, il Consiglio federale non ha voluto un «finale svizzero», ma piuttosto emanare norme in coordinamento con l'UE.
Il Consiglio nazionale ha preso la sua decisione in un dibattito speciale sul tema dei PFAS. Nell'ambito di tale dibattito ha dovuto decidere su otto mozioni presentate da tutti i gruppi parlamentari. La camera grande si è espressa anche a favore di un sostegno finanziario da parte del governo federale alle aziende agricole i cui prodotti contengono livelli eccessivi delle cosiddette sostanze chimiche perpetue. La mozione della commissione prevede solo che il Consiglio federale esamini le misure da adottare a questo proposito.
Sono state inoltre approvate due mozioni a favore di un obbligo di dichiarazione dei PFAS e di una maggiore promozione delle sostanze chimiche sostenibili da parte del governo federale. Il Consiglio ha inoltre approvato una mozione volta ad attenuare l'impatto dei nuovi limiti sull'industria.
Anche i ricercatori dell'Accademia svizzera delle scienze (SCNAT) hanno chiesto la promozione di alternative ai PFAS in una scheda informativa pubblicata all'inizio della settimana. Per la SCNAT, ridurre l'inquinamento da PFAS in modo efficace ed economicamente sostenibile sarà un compito lungo. Pertanto, è necessario investire in alternative sicure. La priorità deve essere data agli usi in cui vengono utilizzate o rilasciate le maggiori quantità di PFAS. Lo SCNAT ritiene inoltre importante la registrazione sistematica delle concentrazioni di PFAS nell'ambiente e nella popolazione, per comprendere meglio la distribuzione e le vie di degradazione e per poter fissare «limiti ragionevoli».
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