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26. gennaio 2023

La revisione dell’OPAc

Entrata in vigore il 1° febbraio 2023.

Con la revisione dell’OPAc il Consiglio federale concretizza le decisioni del Parlamento e soddisfa così i requisiti dell’Iv.Pa. 19.475 concernente la riduzione del rischio associato all’uso dei pesticidi. Ora è anche il turno delle aziende dell’acqua-
Rolf Meier 

Quando nel mese di marzo 2021 il Parlamento ha accolto l’iniziativa parlamentare 19.475, le aziende dell’acqua e i consumatori di acqua potabile hanno sperato in un netto miglioramento della protezione delle acque sotterranee e dell’acqua potabile dal rischio associato all’uso dei pesticidi. Con l’approvazione della revisione dell’OPAc nel dicembre 2022, il Consiglio federale sta concretizzando la formulazione contenuta nella Iv.Pa. 19.475 e nell’art. 9 OPAc, secondo cui è necessario rivedere l’omologazione di un PF in caso di ampio e ripetuto superamento dei valori limite. Di conseguenza, l’omologazione di un pesticida dovrà in futuro essere riveduta se sono soddisfatti i criteri seguenti:

  1. La contaminazione è stata accertata in almeno 3 Cantoni nell’arco di un anno.
  2. I valori limite sono stati superati in almeno due di cinque anni consecutivi.
  3. Il valore massimo è stato superato in almeno il 5% delle acque utilizzate per l’approvvigionamento di acqua potabile. Nelle acque superficiali, invece, almeno il 10% dei campioni d’acqua analizzati deve presentare superamenti dei valori massimi corrispondenti.

 

Quale ruolo possono svolgere le aziende dell’acqua?

Sebbene l’Ufficio federale competente UFAM, insieme al Consiglio federale, abbia dichiarato esplicitamente nel rapporto esplicativo concernente la revisione dell’OPAc che, con le 550 stazioni di misurazione dell’Osservazione nazionale delle acque sotterranee NAQUA è disponibile una rete di misurazione significativa a livello nazionale e che è possibile ottenere informazioni affidabili per l’approvvigionamento idrico svizzero, nello stesso rapporto si afferma che, per decidere in merito all’eventuale revisione dell’omologazione di un pesticida, è necessario avvalersi della migliore base di dati possibile. Oltre alla rete di misurazione NAQUA, l’eventuale valutazione dovrebbe tenere conto anche dei risultati delle misurazioni cantonali. Per le aziende dell’acqua questo significa avere sia opportunità che compiti. Mentre i moduli NAQUA Spez e Quant dispongono di oltre 550 stazioni di misurazione, nel solo Cantone di Soletta vi sono, ad esempio, circa 325 sorgenti utilizzate per l’approvvigionamento idrico pubblico. Si può pertanto ritenere che in tutta la Svizzera siano presenti migliaia di sorgenti e questo offre la possibilità di aggiungere alla rete di monitoraggio NAQUA, attualmente a maglie piuttosto larghe, importanti stazioni di monitoraggio in settori di importanza decisiva.

Il controllo autonomo dell’acqua greggia basato sul rischio compete all’azienda dell’acqua potabile, che deve garantire acqua potabile di qualità ineccepibile. Tuttavia, spesso le aziende non sono pienamente consapevoli dei rischi presenti nel bacino gravitante. È pertanto opportuno cercare uno scambio consultivo con il laboratorio cantonale e, se necessario, con l’autorità cantonale per l’ambiente, in modo da identificare eventuali rischi - forse ancora latenti - associati all’uso di pesticidi. In una seconda fase sarà necessario fare un rilevamento completo del carico inquinante. In questo modo si capisce quali sostanze e metaboliti dei pesticidi rilevanti per le acque sotterranee sono effettivamente presenti nell’acqua non trattata. I pacchetti analitici corrispondenti sono offerti dai laboratori specializzati a costi molto contenuti e non dovrebbero rappresentare un ostacolo nemmeno per le piccole aziende dell’acqua. Questo approccio garantisce quindi la possibilità di colmare le lacune presenti nella rete di misurazione NAQUA e di consolidare ulteriormente la base di dati per la possibile verifica di una sostanza attraverso i Cantoni. La collaborazione con i Cantoni garantisce inoltre che la raccolta, l’analisi e la trasmissione dei dati siano conformi alle esigenze dell’UFAM.

Ulteriori modifiche dell’OPAc

La SSIGA ha preso parte alla procedura di consultazione concernente la revisione dell’OPAc. Come previsto, tuttavia, non sono state prese in considerazione tutte le richieste delle aziende dell’acqua. Particolarmente inquietante è la norma relativa alla revisione dell’omologazione di una sostanza, secondo cui almeno il 5% delle acque utilizzate per l’approvvigionamento di acqua potabile deve superare il valore massimo. Ciò significa che le analisi approfondite richieste nell’ambito del controllo autonomo possono comportare l’allentamento di questa soglia del 5% e di conseguenza, l’impossibilità di raggiungerla.

La SSIGA auspica inoltre una soluzione più rapida anche per l’esigenza di risanamento dei piazzali di lavaggio per le irroratrici di prodotti fitosanitari. La revisione dell’OPAc prevede ora che i piazzali di lavaggio vengano ispezionati per la prima volta dagli organi esecutivi cantonali al più tardi entro la fine del 2026. Eventuali carenze riscontrate dovranno essere eliminate immediatamente.

Il progetto dell’OPAc, in consultazione fino al 10 agosto 2022, prevedeva anche una separazione più rapida delle zone di protezione delle acque sotterranee da parte dei Cantoni. Tuttavia, questo aspetto è stato rimosso dopo la consultazione e viene ora accorpato con altri mandati parlamentari per rafforzare la protezione delle acque sotterranee.

 

La revisione dell’OPAc entra in vigore il 1° febbraio 2023.

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