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01. marzo 2022

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Sfruttare la rete del gas per la svolta energetica

Sempre più spesso la politica e i media si occupano della sicurezza dell’approvvigionamento energetico. La corrente e, dall’inizio della guerra in Ucraina, potenzialmente anche il gas scarseggiano. Importare energia è sempre più difficile e l’idea di un approvvigionamento completamente autonomo della Svizzera sembra irrealistica. Solo ricorrendo a un mix energetico allargato riusciremo a raggiungere un bilancio pari a zero.

La svolta energetica è possibile. Le tecnologie necessarie ci sono. Eppure, considerando la situazione attuale, tante cose sembrano ancora irrealizzabili: la Svizzera non ha superfici di copertura sufficienti per un approvvigionamento proprio con il fotovoltaico e per quanto concerne la costruzione di nuove dighe e l’energia eolica emergono dubbi di natura ecologica. Resta inoltre da chiarire come riuscire ad accumulare per l’inverno l’energia ottenuta da fonti rinnovabili. Eppure, il settore del gas sta lavorando senza sosta a soluzioni per la svolta energetica, sfruttando ciò che esiste già. Infine, con la sua rete del gas la Svizzera dispone di un’infrastruttura di valore nel cuore dell’Europa, che avrà un ruolo centrale nella decarbonizzazione. Questa rete potrà di fatto essere utilizzata anche per i gas rinnovabili come l’idrogeno.

Nella politica e nella società si è diffuso il concetto di «reti fossili del gas» e ancor più quello di «riscaldamenti fossili». Tuttavia, gli impianti di trasporto in condotta e i riscaldamenti di per sé non sono «fossili»; fossile è il combustibile che vi viene trasportato e utilizzato. A nessuno verrebbe in mente di rimuovere i «cavi elettrici fossili» da tratti di strada perché la corrente trasportata potrebbe provenire da una centrale a carbone. Il settore del gas sta esaminando le reti del gas per verificare la loro compatibilità con l’idrogeno e, ove necessario, riconvertirle. L’aggiunta dell’idrogeno al gas metano fino ad arrivare al trasporto esclusivo dell’idrogeno sembra una possibilità realistica e, nella maggior parte dei casi, già oggi attuabile.

La quota di rinnovabili sta crescendo rapidamente. Ciò che serve ora sono progetti per l’accumulo. Ma fintanto che i piani di allineamento energetico non tengono se non minimamente conto dei gas rinnovabili, la disponibilità degli investitori privati a investire in progetti di accumulo resta molto bassa. Considerata la loro alta densità energetica, i gas sono un mezzo ideale per l’accumulo e il trasporto. I Paesi esteri limitrofi possiedono già oggi grandi volumi di accumulo. Anche in Svizzera ci sarebbero condizioni geologicamente buone e già oggi la Svizzera dispone di un’infrastruttura di trasporto estesa. È vero che oggi l’idrogeno disponibile è effettivamente poco.

Tuttavia, se si guarda all’Europa si può chiaramente intuire che già tra dieci-quindici anni sarà disponibile idrogeno in misura sufficiente a sostituire il gas naturale odierno in tutte le sue forme d’impiego, fino anche al suo utilizzo nei riscaldamenti a gas.

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