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02. giugno 2025

Novità dal progetto “Città spugna”

La rete “Città spugna” – un’orchestra appassionata ed esperta di musica sull’acqua

La gestione dell’acqua piovana deve essere un aspetto chiave nello sviluppo degli insediamenti: è la conclusione cui sono giunti molti specialisti durante la prima fase del progetto “Città spugna”. Una consapevolezza che oggi guida il lavoro dei tanti che hanno deciso di continuare a impegnarsi nel progetto, entrato ora nella sua seconda fase. Nei prossimi anni, l’attenzione si concentrerà sul rafforzamento delle attività nel campo degli edifici esistenti e sulla sensibilizzazione di altre categorie professionali, come ad esempio gli architetti. Una nuova “check-list per una gestione sostenibile dell’acqua piovana nei quartieri” contiene preziosi consigli, domande e indicatori concreti per la gestione delle acque meteoriche. Con la nuova formazione “Coordinatore/coordinatrice Città spugna”, inoltre, gli specialisti del settore hanno la possibilità di aggiornare le proprie conoscenze e acquisire importanti competenze.
Silvia Oppliger 

Così come l’esecuzione della Musica sull’acqua di Händel richiede musicisti appassionati ed esperti di diversi generi musicali, la realizzazione del principio di città spugna richiede specialisti appassionati ed esperti di tutte le fasi di pianificazione e di tutti i settori. L’eco che ha avuto la conclusione della prima fase del progetto e l’ampia disponibilità in seno alla rete “Città spugna” a impegnarsi per una seconda fase dimostrano quanto sia grande la motivazione in Svizzera a fare della gestione dell’acqua piovana uno degli aspetti chiave nello sviluppo degli insediamenti.

I membri della rete come forza motrice e moltiplicatori

Le presentazioni del seminario specialistico organizzato in chiusura alla prima fase del progetto, svoltosi al margine dell’assemblea della VSA a Friburgo (una sintesi dei lavori del convegno verrà pubblicata nel numero 7/8-2025 della rivista A&G), dimostrano la varietà e l’impegno dei diversi attori coinvolti nell’attuazione pratica del concetto di città spugna. Grazie alla disponibilità dei membri a confrontarsi con punti di vista diversi, a invitare esperti di altre discipline a intervenire in qualità di relatori ai loro eventi e workshop specialistici, a partecipare attivamente a incontri organizzati da altri membri e a formare nuove reti in seno alle proprie organizzazioni abituali, aumenta la consapevolezza della necessità di un lavoro interdisciplinare precoce e si abbassa la soglia di inibizione. Questo valore aggiunto si riflette anche nel numero di collaborazioni per la fornitura di strumenti di supporto alla pianificazione.

Le aree: il livello giusto per un’efficace realizzazione del principio di città spugna

Manifestazione emblematica di questa collaborazione interdisciplinare è la più recente pubblicazione della rete “Città spugna”, frutto di un progetto congiunto tra la VSA e la “Antenne nachhaltige Quartiere” del Cantone di Friburgo. Ne è emersa una “check-list per una gestione sostenibile dell’acqua piovana nei quartieri”, che contiene preziosi consigli, domande e indicatori concreti per la gestione delle acque meteoriche e serve quale strumento di supporto per i progettisti di nuove aree nella concezione di una gestione sostenibile dell’acqua piovana. Il livello di pianificazione ideale per la realizzazione pratica del principio di città spugna è il livello dell’area, perché permette di avere una visione d’insieme che abbraccia l’intero percorso dell’acqua piovana, dal tetto al paesaggio. Le domande e gli indicatori riportati nella check-list, tuttavia, possono essere utilizzati anche come punto di partenza per la riflessione e la ricerca di risposte per progetti più piccoli, come ad esempio l’adattamento del concetto agli edifici esistenti. Vari esempi di applicazione pratica illustrano gli strumenti proposti.

Una sistemazione multifunzionale degli ambienti offre una protezione economica contro il deflusso superficiale

Un esempio di applicazione della nuova check-list è l’écoquartier ancienne papeterie di Marly, il primo quartiere del Cantone di Friburgo a essere certificato con il marchio SEED. Sviluppato dall’associazione svizzera per i quartieri sostenibili, tale marchio attribuisce una particolare importanza alle infrastrutture verdi e blu e alla promozione della biodiversità. Richiede, tra l’altro, la gestione sostenibile dell’acqua piovana e stabilisce che il 70% dell’area venga utilizzato per la ritenzione delle acque meteoriche e che almeno il 45% della superficie sia privo di sottostrutture. Questo quartiere mostra chiaramente come l’inclusione precoce nel progetto della gestione dell’acqua piovana e la collaborazione tra architetti paesaggisti, ingegneri e specialisti di assicurazioni edilizie possano portare alla realizzazione di una sistemazione multifunzionale ed ecosostenibile degli ambienti, utile non solo a gestire gli eventi meteorologici abituali, ma anche a fornire una protezione contro il deflusso superficiale in caso di precipitazioni particolarmente intense (vedi riquadro).

Adattamento delle costruzioni esistenti e creazione di reti di contatti con gli architetti

La realizzazione del principio di città spugna si dimostra notevolmente più impegnativa nel caso di fabbricati esistenti, per i quali è necessario tenere conto delle condizioni quadro date e convincere i proprietari degli immobili ad agire. Nei prossimi anni, dunque, il lavoro della rete “Città spugna” si concentrerà sul rafforzamento delle attività in questo ambito, tramite l’organizzazione di uno scambio di esperienze nel campo a livello nazionale e la sensibilizzazione degli attori che possono muovere i primi passi in particolare nel settore delle ristrutturazioni edilizie (consulenti in tema di risanamento energetico, architetti, ecc.).

Nuova formazione “Coordinatore/coordinatrice Città spugna”

La pianificazione interdisciplinare implica anche la risoluzione di contrasti a livello di obiettivi e lo sviluppo di soluzioni e visioni comuni. Sono necessarie persone capaci di coordinare questi processi e in grado di incorporare le conclusioni raggiunte e le soluzioni trovate in progetti futuri, affinché gli stessi contrasti non debbano essere gestiti ogni volta ex novo. Il primo corso di formazione per coordinatori di progetti volti alla creazione di città spugna, che si terrà nell’autunno del 2025, offre agli specialisti interessati l’opportunità di approfondire le proprie competenze in materia di cooperazione interdisciplinare e partecipativa in tema di città spugna e di costruire una rete di contatti con persone mosse dallo stesso interesse. Il corso si rivolge in particolare a chi svolge un ruolo di coordinamento in seno a comuni o a team di pianificazione e aspira a integrare il principio di città spugna come elemento fondamentale della pianificazione. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito vsa.ch/FP-Schwamm.

Escursioni 8.5.2025: nel Cantone di Friburgo sono in fase esecutiva progetti esemplari di realizzazione di aree secondo il principio di cittĂ  spugna

Al termine del convegno specialistico tenutosi a Friburgo, i membri della rete hanno avuto l’opportunità di visitare, guidati da esperti, due aree in fase di costruzione secondo il principio di città spugna.

 

Nell’écoquartier ancienne papeterie di Marly, l’acqua piovana viene in gran parte trattenuta e lasciata infiltrare nel suolo. I tetti verdi dotati di impianti fotovoltaici hanno la duplice funzione di immagazzinamento dell’acqua risultante da precipitazioni deboli e produzione di energia elettrica. Le aree circostanti sono state progettate così da avere la massima capacità filtrante possibile e le sottostrutture sono state ricoperte con almeno 30 cm di terreno e piantate con un’ampia varietà di specie. L’acqua piovana che defluisce dalle superfici impermeabilizzate e quella che trabocca dalle altre superfici in caso di forti precipitazioni confluisce in fossati di infiltrazione centrali, integrati nel paesaggio dei dintorni. L’area è situata in una zona ad alto rischio di deflusso superficiale, una problematica di cui si è tenuto conto nello sviluppo del progetto di sistemazione degli ambienti grazie al coinvolgimento sin dalle prime fasi di specialisti del settore. I due fossati, insieme a un terzo fosso verde, fungono da corridoio di deflusso in caso di forti precipitazioni. Gli ingressi degli edifici si trovano quasi tutti al di sopra del livello dell’acqua calcolato per un evento con tempo di ritorno di 300 anni. Solo nel caso di un garage, in un’area di 14 ettari, è stato necessario installare un portone testato e certificato per la protezione contro le inondazioni. L’esempio dimostra che la protezione contro il deflusso superficiale può essere ben integrata nel paesaggio e ridurre l’entità delle misure necessarie per la protezione degli edifici.

 

L’area Bluefactory, in costruzione nel sito un tempo sede del birrificio Cardinal di Friburgo, è più di un semplice quartiere progettato secondo il principio di città spugna. A causa dell’inquinamento del suolo, l’infiltrazione in quest’area non è possibile. Tuttavia, anche in questo caso la gestione dell’acqua piovana è garantita anche qualora si verifichi un evento con tempo di ritorno di 300 anni. Le vecchie infrastrutture esistenti, come la sorgente di Pilettes, saranno integrate per immagazzinare le acque meteoriche in eccesso e, oltre alla gestione dell’acqua piovana, è previsto anche un sistema locale di trattamento e riutilizzo delle acque luride.

 

Un sincero ringraziamento alle esperte guide:

Marly: Agathe Caviale e Suzanne Galand di Interval Paysage Sàrl, Stéphane Giroud di sd ingénierie sa, Alexandre Mérillat di Triform SA, Guillaume Oehen di ECAB

Bluefactory: Virginie Dulucq e Fabio Burri di Bluefactory

 

Per maggiori informazioni:

- Rete “Città spugna”: sponge-city.info
- Check-list: vsa.ch/check-rw
- Marly: esempio di scheda tratta dalla check-list: vsa.ch/marly o vsa.ch/ecoquartier
- Bluefactory: vsa.ch/bluefactory

 

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